Skip to main content
Acquista Crypto Online

James Howells: senza chiavi non puoi prendere possesso dei tuoi bitcoin

James Howells è un milionario ipotetico. Nel senso che in teoria ha circa ottomila bitcoin, ognuno dei quali vale al momento più di 44mila euro per un totale di circa 350 milioni di euro.

Solo che la chiave che serve è dentro un hard drive, un disco rigido di un computer, che sta da qualche parte in una discarica di Newport, in Galles.

Senza la chiave, Howells non può prendere possesso dei suoi bitcoin, e quindi non può pensare di incassare almeno in parte la sua fortuna. Come raccontato di recente dal New Yorker, è una storia iniziata anni fa, che passa da un limonata rovesciata su un computer e prosegue con un classico momento in cui una persona dice a un’altra: “Ma per caso hai buttato quella cosa?”.

James Howells è da tempo una persona nota nel mondo dei bitcoin. È conosciuto per aver letteralmente buttato nella spazzatura 7.500 BTC nel 2013. La sua storia è piuttosto banale: nel 2009 iniziò a minare bitcoin con il suo computer.

All’epoca bitcoin non era liberamente scambiabile in dollari, pertanto non aveva di fatto alcun valore se non nei confronti di chi lo accettava come forma di pagamento. 

In questo modo Howells riuscì ad incassare 7.500 BTC, anche perché all’epoca il premio per ogni blocco minato era di 50 BTC e non era nemmeno necessario condividere sforzi e profitti con una pool.

Quando il mining divenne un’attività più onerosa Howells smise di minare e finì per vendere a pezzi su eBay il computer che aveva utilizzato per minare, visto che nel frattempo si era rotto. 

Tuttavia, prudentemente, Howells si tenne l’hard disk in cui erano memorizzate le chiavi private degli indirizzi su cui deteneva bitcoin. Il problema è che nel 2013, forse dimenticandosi di ciò che conteneva, gettò per sbaglio quell’hard disk nella spazzatura, perdendo definitivamente l’accesso.

Il problema è che le chiavi private non sono più recuperabili in alcun modo una volta andate perdute, ed infatti nonostante diversi tentativi di recuperarle, Howells non ci è mai riuscito, nemmeno chiedendo aiuto alla community dei bitcoiner. Quindi i “suoi” BTC esistono ancora sulla blockchain di Bitcoin, ma nessuno li potrà più utilizzare, nemmeno James Howells stesso.

Banche Centrali | Bitcoin puó essere un antidoto?

Bitcoin è visto come una minaccia dalle banche centrali, ma non lo sarebbe per i cittadini. E lo dimostrano i dati storici.

La lira turca ha perso quest’anno oltre il 45% del suo valore contro il dollaro. In Turchia, l’inflazione a novembre è salita ai massimi da tre anni, cioè al 21,3%, ma la banca centrale continua a tagliare i tassi d’interesse per rispettare l’ordine ricevuto dal presidente Erdogan.

I risparmi in valuta locale dei turchi stanno andando in fumo, ma se fossero stati investiti in Bitcoin all’inizio di quest’anno, adesso risulterebbero aumentati del 120% tra quotazioni in rialzo e rafforzamento del dollaro.

Eh, ma Bitcoin è rischioso.

Le monete fiat, quelle che quotidianamente maneggiamo come fossero oro colato, siamo convinti che siano sicure? Da quando fu creata la Federal Reserve nel 1913, il dollaro ha perso nei fatti circa il 96% del suo valore. Un dollaro di allora corrisponde a quasi 28 dollari odierni.

Per quale ragione una moneta dovrebbe svalutarsi con il trascorrere degli anni? Peraltro, solamente negli ultimi 40 anni, il dollaro ha perso i due terzi del suo valore. La lira italiana valeva così carta straccia rispetto a qualche anno prima, che nel 1976 Adriano Celentano denunciava il fenomeno con il brano Svalutation.

Sono gli anni dell’inflazione a doppia cifra. Il potere d’acquisto crollava sotto gli occhi impotenti dei consumatori. Non esiste moneta che non abbia perso valore nel corso degli anni.

Bitcoin come lotta alla svalutazione

Le banche centrali detengono il monopolio di battere moneta. Nessun privato può farlo. E sfruttano tale potere per perseguire finalità, che il più delle volte non hanno alcunché a che fare con il benessere comune.

Chi ha la sfortuna di vivere in paesi con monete cartastraccia, come la Turchia di oggi, al limite si rifugia nelle valute estere forti per sfuggire alla perdita del potere d’acquisto. Adesso, però, tutti hanno la possibilità di sfruttare le monete digitali decentralizzate e nate grazie alla diffusione della tecnologia.

Fonte

Bitcoin non può essere liquidato semplicisticamente come una minaccia alla stabilità finanziaria. Esso semmai lo è per l’onnipotenza delle banche centrali.

New Listing: Compound

Chainblock Flash aggiunge la possibilità di comprare COMP con carta di credito e debito.

Che cos’è Compound?

Compound è un algoritmico capace di sbloccare un universo di applicazioni finanziarie. Dobbiamo pensarlo come un protocollo del mercato monetario, una pietra miliare nell’ambito della finanza decentralizzata, basato su Ethereum.

Compound è un sistema di smart contract e consente di stipulare prestiti e credito semplicemente bloccando criptovalute nel protocollo.

COMP è il token governance del protocollo.

Questo permette di operare su mercati decentralizzati e i tassi di interesse che consentono agli utenti di inviare e prendere a prestito token Ethereum a tassi di interesse variabili.

Il tasso di interesse varia in base alle dinamiche di mercato ed in tempo reale e le criptovalute bloccate possono essere ritirate in qualsiasi momento.

I dententori di token COMP e i loro delegati possono inoltre discutere, proporre e mettere ai voti modifiche al protocollo.

A El Salvador la prima Bitcoin City, senza tasse

El Salvador è stato il primo Stato ad approvare il Bitcoin come moneta ufficiale e adesso il governo del Paese sembra intenzionato a costruire una vera e propria città dei Bitcoin.

A riportare la notizia BBC News e il sito Coindesk: il presidente Nayib Bukele ha svelato il progetto che darà vita alla prima Bitcoin City al mondo. Non verranno applicate tasse su reddito, proprietà o plusvalenze, con la sola presenza dell’Iva su beni e servizi.

Situata in prossimità del Golfo di Fonseca, tra La Unión e Conchagua, la città baserà il totale della propria economia sulla più famosa criptovaluta al mondo, con un occhio all’energia sostenibile.

Uno dei principali problemi di Bitcoin, é il “mining”, è il grosso dispendio energetico richiesto da computer e centrali.

Per questo Bukele ha lanciato un bond da 1 miliardo di dollari che servirà, in parte, per finanziare infrastrutture a energia rinnovabile, principalmente geotermiche, dedicate al mining.

La Bitcoin City sorgerà in una regione caratterizzata dalla presenza di diversi vulcani che forniranno potenza alle centrali. Il bond verrà utilizzato al 50% per finanziare la costruzione delle prime centrali energetiche e, per l’altra metà, per acquistare criptovalute che, a partire dal quinto anno dall’emissione, potranno essere acquistate dai cittadini come fonte per il pagamento dei dividendi a tutti i sottoscrittori.

L’iniziativa mira a consolidare il ruolo di El Salvador come Paese in prima linea nell’adozione dei Bitcoin. A settembre, la valuta digitale è, insieme al dollaro americano, riconosciuta ufficialmente su tutto il territorio nazionale.

FONTE

Twitter | Le tips si pagano in bitcoin

Il popolare social Twitter sta portando la funzione Bitcoin Lightning Tips anche agli utenti Android, consentendo così ai creatori di contenuti di ricevere pagamenti, chiamati mance, dai propri follower.

Per attivare la funzione, gli utenti devono accedere al proprio profilo e premere il pulsante di modifica. Successivamente, troveranno l’opzione di suggerimento che possono attivare e collegarsi a uno dei wallet Bitcoin Lightning Network.

La piattaforma e Jack Dorsey, sono stati sostenitori di bitcoin per diversi anni. Bitcoin è stata la prima e unica criptovaluta a ricevere il proprio simbolo quando si utilizza un hashtag.

Il dirigente ha intrapreso diverse iniziative per supportare Bitcoin e il suo sviluppo attraverso le sue aziende. Square crypto, una divisione di Dorsey’s Square, concede spesso supporto finanziario agli sviluppatori core di bitcoin in modo che possano continuare il loro lavoro.

Inoltre, Dorsey ha finanziato molti enti di beneficenza, organizzazioni senza scopo di lucro e altri progetti con Bitcoin.

In collaborazione con il leggendario rapper Jay Z, Dorsey ha investito 500 BTC per offrire i fondi per lo sviluppo di BTC in Africa e India. Più recentemente, Dorsey ha rivelato un’iniziativa per creare un exchange decentralizzato Bitcoin (DEX) per espandere l’adozione e consentire a tutti di avere un accesso più facile.

New Listing: Polygon (Matic)

Polygon è un protocollo per la creazione di blockchain compatibili con Ethereum e soluzioni di scalabilità di livello 2. Il progetto è stato fondato nel 2017 da un team di 4 persone in risposta alle pesanti commissioni di transazione di Ethereum e alla lentezza della rete.

Oltre a fornire strumenti di sviluppo per la creazione di sidechain, Polygon ha la propria catena proof of stake chiamata Polygon Network. La rete è molto popolare per la creazione di dApp grazie alla sua scalabilità e ai costi ridotti e può essere facilmente accessibile tramite l’app mobile del wallet Matic.

Tutte le side chain Polygon create utilizzando l’SDK Polygon sono compatibili con la macchina virtuale Ethereum. Molte dApp popolari DeFi hanno distribuito versioni su Polygon Network per sfruttarne i uoi vantaggi.

MATIC è il token di utilità nativo di Polygon che consente di pagare le commissioni di rete e la partecipazione nel modello di consenso proof of stake. I token MATIC alimentano la rete Polygon e hanno una fornitura massima limitata a 10 miliardi, che la rende una moneta deflazionistica.

Da oggi Matic é disponibile su Chainblock Flash sulla rete Polygon, acquistabile con carta di credito e debito.

Hanno appena svelato il mistero di Satoshi Nakamoto?

Satoshi Nakamoto è uno dei più grandi misteri dell’universo cripto. Lo pseudonimo è stato utilizzato dall’individuo o da un gruppo di persone che per primo ha scritto il white paper di Bitcoin nel 2008 e ha creato e distribuito l’implementazione di riferimento originale di Bitcoin. A Nakamoto è stato attribuito il merito di aver ideato il primo database blockchain (registro digitale distribuito).

L’ identità della figura rimane avvolta nel mistero. Ora Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e venture capitalist miliardario, crede di poter avere un indizio cruciale per determinare l’identità del misterioso sviluppatore.

Thiel ritiene che Nakamoto possa essere stato presente di persona in un primo incontro dei fondatori di E-Gold nel febbraio 2000.

All’incontro hanno partecipato 200 persone su una spiaggia ad Anguilla.
Il movimento E-gold mirava a costruire un nuovo sistema di valute che sfidasse il primato delle banche centrali sulle politiche monetarie.

È stato uno dei primi casi di finanza decentralizzata in discussione. E-Gold, la valuta digitale dell’oro, è fallita nel 2007 dopo che molti dei suoi fondatori sono stati incriminati dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti.

“Li ho incontrati (i fondatori di E-Gold) sulla spiaggia di Anguilla nel febbraio del 2000”, ha detto Thiel durante una conferenza sulla criptovaluta a Miami il 20 ottobre. “Stavamo iniziando la rivoluzione contro le banche centrali. Stavamo per rendere PayPal interoperabile con E-Gold e far saltare in aria tutte le banche centrali”.

La teoria di Thiel

Thiel ipotizza che non solo Nakamoto fosse su quella spiaggia durante l’incontro, ma il crollo di E-Gold potrebbe aver spinto Nakamoto a rimanere anonimo mentre sviluppava  la prima criptovaluta al mondo.

 “Bitcoin era la risposta a E-Gold e Satoshi ha imparato che dovevi essere anonimo e non dovevi avere una compagnia”, ha detto Thiel.

Bitcoin ha recentemente battuto tutti i record precedenti, e i rialzisti delle criptovalute sperano di vedere BTC oltre i 100.000 dollari prima della fine dell’anno, Attualmente il suo nuovo massimo storico di oltre 69.000 dollari.

Nel novembre del 2008 Satoshi Nakamoto pubblicò il protocollo Bitcoin su The Cryptography Mailing list sul sito metzdowd.com. Nel 2009 ha distribuito la prima versione del software client e successivamente ha contribuito al progetto in via anonima insieme ad altri sviluppatori, per ritirarsi dalla comunità di Bitcoin nel 2010.

L’ultimo contatto da parte di Satoshi Nakamoto è stato nel 2011

FONTE

Bitcoin – Taproot

Bitcoin, con l’aggiornamento Taproot si apre una nuova era:  più privacy ed efficienza. L’operazione é stata eseguita il 14 novembre, guadagnando in privacy, costi e flessibilità sugli smart contract.

Nella giornata di domenica 14 novembre, con il blocco 709.632, bitcoin è entrato in una nuova era dal punto di vista tecnico con un upgrading del codice che ne migliora in prospettiva le funzionalità e l’utilizzo. La novità era programmata da tempo e non ha provocato scossoni sulle quotazioni, ma l’introduzione di Taproot promette di agevolare la scalabilità e la flessibilità di Bitcoin.

Taproot rappresenta il più importante upgrade dopo l’introduzione di Segregated Witness (SegWit) nel 2017, abilitando un miglioramento in termini di privacy, scalabilità, efficienza, sicurezza e semplificazione delle transazioni.

Va detto subito che per utenti e investitori non cambia nulla dal punto di vista pratico. Ma le modifiche tecniche permetteranno a sviluppatori e operatori del settore cripto di avere a disposizione strumenti diversificati per concretizzare le potenzialità della rete.

L’upgrading avviene attraverso l’adozione dell’algoritmo di firma Schnorr che in sostanza abilita tre miglioramenti rilevanti per il sistema. In primo luogo rende le transazioni più protette riducendone la tracciabilità e abilitando quelle multi-signature, che coinvolgono più parti, rendendo più semplice l’utilizzo di bitcoin per smart contract.

Più facile usare smart contract

Proprio questa seconda novità abilitata da Taproot rappresenta una svolta rilevante in prospettiva.

Finora a bitcoin veniva preferito Ethereum per l’adozione di smart contract: ora invece anche la sua blockchain risulterà più utilizzabile per l’adozione di quei contratti che sono alla base dei non fungible token (Nft) e degli strumenti di finanza decentralizzata (DeFi).

Per ultimo l’upgrading riduce la quantità di dati necessari per le transazioni semplificando la procedura e aprendo la strada a una riduzione dei costi derivante da un abbattimento delle fee. Taproot promette così di rendere più scalabile Lightning Network, la standard di “layer two” su cui stanno lavorando gli sviluppatori per permettere l’utilizzo di bitcoin come strumento di pagamento anche di uso quotidiano.

FONTE

CO2 | Banche e Criptovalute

Si parla tanto di criptovalute come di grandi inquinatori dell’ambiente, ma le banche non sono da meno per emissioni di CO2.

Le emissioni CO2 delle banche

Ogni anno le banche circa 6,5 ​​miliardi di carte in tutto il mondo, sfornando 136.500 tonnellate di anidride carbonica (CO2) nel processo: l’equivalente di volare da New York a Sydney oltre 80.000 volte.

Sulla base di questi dati, la società Tenemos, specializzata nella fornitura di software per banche ed istituti finanziari, ha lanciato un preoccupato grido di allarme.

Per agire urgentemente secondo gli esperti della società tecnologica occorrerebbe un maggior uso del digitale da parte delle banche a partire dal cloud computing.

Secondo una recente ricerca di Microsoft le aziende che utilizzano la propria infrastruttura per il cloud, una delle più diffuse al mondo, avrebbero una maggiore efficienza energetica del 93% e un riduzione delle emissioni di co2 del 98% rispetto a chi utilizza un proprio data center in azienda.

Criptovalute neutral carbon

Le criptovalute che da sempre sono additate come grandi energivore e quindi grandi inquinatori, hanno di recente mostrato invece una grande sensibilità verso il tema ambientale.

Nei giorni scorsi uno dei più grandi exchange di criptovalute al mondo BitMEX ha annunciato di aver raggiunto lo status di zero emissioni.

Ad aprile 150  aziende crypto, società finanziarie e organizzazioni no profit, hanno firmato il Crypto Climate Accord per ottenere entro il 2030 la completa neutralità del carbonio.

Tra gli obiettivi proposti l’utilizzo del 100% dell’energia utilizzata dal settore delle rinnovabili. Molte fabbriche di mining di Bitcoin, una delle attività più dispendiose in termini di consumi energetici, stanno già adottando per la loro attività energie rinnovabili come il solare, l’idroelettrico, l’eolico e il nucleare.

Fonte: Cryptonomist

Il nuovo sindaco di New York vuole essere pagato in bitcoin

Eric Adams ha dichiarato di voler ricevere le prime tre mensilità nella valuta digitale e di puntare a rendere la città la capitale dell’universo cripto. Ma troverà un rivale in Francis Suarez, sindaco di Miami, città già al centro della scena per questi asset.

Ieri il sindaco eletto di New York, Eric Adams, ha scritto su twitter che lavorerà per trasformare la città nella capitale dell’industria delle criptovalute. “A New York andiamo sempre alla grande”, ha commentato l’ex poliziotto del partito democratico. Per dare l’esempio, chiederà di ricevere le prime tre mensilità in bitcoin a partire dall’inizio del suo mandato il prossimo gennaio.

Le dichiarazioni di Adams non sono le prime di questo tipo e sono arrivate in risposta al sindaco rieletto di Miami, Francis Suarez.

Il repubblicano aveva twittato in precedenza che avrebbe preso il suo primo stipendio in bitcoin e che punta a rendere la città della Florida un hub per l’innovazione delle criptovalute.