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Brucia una Lamborghini e poi ne vende gli NFT

Un artista ha fatto saltare in aria una Lamborghini per protestare contro l’avidità nel crypto spazio e ora sta vendendo video delle parti dell’auto distrutta come NFT. L’asta dovrebbe svolgersi entro la fine della settimana, e il prezzo di partenza degli Nft dovrebbe essere di 0,01 Ether, ovvero circa 26 dollari.

L’artista, che lavora con lo pseudonimo di Shl0ms, lo scorso 2 febbraio ha fatto saltare in aria una Lamborghini Huracan usata, il cui prezzo può variare dai 200.000 ai 300.000 dollari. Secondo The Block,  notiziario che si occupa di  criptovalute, Shl0ms ha detto che l’auto è stata portata in una località desertica sconosciuta degli Stati Uniti e fatta saltare in aria da un ingegnere federale esperto di esplosivi autorizzato dopo due settimane di test.

Secondo Shl0ms, un team di circa 100 persone ha aiutato nelle operazione di esplosione della Lamborghini e nella creazione della collezione NFT, incluso il personale che si è occupato della logistica, chi ha fatto le riprese, gli assistenti alla produzione e altro ancora.

Ora, Shl0ms metterà all’asta gli NFT che in pratica sono video di 888 pezzi dell’auto distrutta. Altri 111 di questi Nft saranno dati al team dell’artista e utilizzati per un progetto imminente.

Alcuni hanno detto che usare la distruzione della Lamborghini come critica all’avidità e poi vendere Nft è un controsenso. Ma Shl0ms ha spiegato a che la maggior parte dei proventi andrà a finanziare installazioni di arte pubblica, un’affermazione che non può essere verificata se non successivamente.

FONTE

Crypto | Cosa succede in Italia?

Seppur in maniera più timida rispetto USA esempio, anche il regolatore italiano muove i suoi primi passi. Un recente decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanza(MEF) ha dato seguito alla quinta direttiva antiriciclaggio istituendo il registro dei virtual asset service providers.

UN DECRETO NAZIONALE SULLE CRIPTOVALUTE SERVE A QUALCOSA?

I dubbi non mancano.

“Serve una soluzione globale, che definisca i costi della regolazione e i benefici per gli utenti”, sottolinea Chiara Oldani, professoressa di Politica economica all’Università degli studi della Tuscia, che poi rimarca come la norma italiana sia ben più restrittiva di quella in vigore in Europa e rischi “di essere sostanzialmente inefficace, proprio per via dell’arbitraggio regolamentare”.

Le autorità di controllo del mercato finanziario, in testa la Consob, da tempo sollevano il problema della tutela del mercato, della stabilità;

Le crypto sono scambiate fuori dai mercati, con transazioni tra privati registrate sulla blockchain e nessuno tutela i risparmiatori. Serve però una soluzione globale, che definisca i costi della regolazione e i benefici per gli utenti, ha scritto l’economista.

In occasione del G20 italiano del 2021 questo tema non era neanche nell’agenda tecnica, il Finance Track, a conferma che la paura di perdere business supera ampiamente la necessità di tutelare i risparmiatori da parte di grandi paesi, come gli Stati Uniti e l’Unione Europea così come i piccoli.

IL RISCHIO DI SVANTAGGIARE L’OPERATORE ITALIANO

Per Marcello Bussi, cripto-esperto di MF, il decreto sulle criptovalute rischia di svantaggiare gli operatori italiani.

Infatti la novella prevede che chi opera nel mondo delle criptovalute venga assimilato ai cambiavalute e ai money transfer e debba pertanto comunicare ogni tre mesi tutte le operazioni effettuate da ogni singolo cliente, di cui verranno forniti i dati identificativi.

Più del 90% delle attività di cittadini italiani nel settore cripto si svolge su piattaforme estere, si registreranno all’Oam o rischieranno di vedersi oscurare i loro siti in Italia?”, si chiede Bussi.

Visti i precedenti si può supporre che la più grande borsa di criptovalute del mondo, Binance, se ne infischi.

Potrebbero agire diversamente altre borse note per essere ben disposte a collaborare con le autorità dei diversi Paesi, per esempio Coinbase, la prima a essersi quotata al Nasdaq. Queste potrebbero dare vita a un contenzioso legale, visto che sono registrate in un Paese dell’Ue e potrebbero contestare il fatto di doverlo fare anche in Italia, che, con l’entrata in vigore del decreto applica norme più restrittive rispetto alla direttiva Ue.

Il vero timore sembra essere per quei pochi operatori italiani che vanno incontro a un aumento di costi per poter adempiere ai loro obblighi nei confronti dell’Oam.

Senza dimenticare che quello che era partito come una sorta di censimento degli operatori è diventato un censimento anche dei loro clienti. Il registro Oam sarà accessibile alla Guardia di Finanza e alle altre forze di polizia nel caso di controlli e accertamenti.

La necessità di un chiarimento fiscale

Quello che adesso servirebbe in Italia è un chiarimento fiscale, anche perché la competenza su questo aspetto non è europea ma nazionale. A oggi il quadro è definito da prassi che discendono da una sentenza della Corte di Giustizia Europea che equipara, ai fini IVA, le criptovalute alle valute straniere. A questa sentenza si sono aggiunte nel tempo occasionali pareri dell’Agenzia delle Entrate e sentenze di Tribunali italiani.

Servirebbe un quadro organico e ci sono iniziative parlamentari in tal senso. Nell’ultima finanziaria la senatrice Elena Botto ha tentato senza successo di far passare un emendamento, ma ha ottenuto l’impegno del Governo a valutare l’opportunità di dare attuazione alla parte dispositiva dei principi contenuti nel suo emendamento.

Questi principi sono in sintonia con la proposta di legge presentata mesi orsono da Daniele Zanichelli e il loro recepimento sarebbe di straordinaria utilità per fare chiarezza e facilitare gli adempimenti fiscali.

Per punti si tratta di:

• confermare l’imponibilità delle plusvalenze ai fini IRPEF: si pagano le tasse sul capital gain, come redditi diversi con una aliquota al 26%

• subordinare l’imponibilità al possesso di crypto-assets per un controvalore superiore a €51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi continui (stesso regime utilizzato per le valute straniere)

• sancire che non ha alcuna rilevanza il concetto di “prelievo” di valute virtuali, non essendo assimilabile al prelievo da un conto corrente

• affermare la rilevanza fiscale delle sole operazioni che comportano pagamento o conversione in valute tradizionali e sovrane, escludendo tutte le operazioni da cripto a cripto

• determinare la plusvalenza imponibile nel caso di mancanza di documentazione del costo di acquisto con criteri analoghi a quelli già adottati nel TUIR per i metalli preziosi (se si trova in un cassetto una moneta d’oro della nonna, la plusvalenza è il 25% del suo valore di mercato)

• chiarire l’assenza dell’obbligo di monitoraggio (modello RW) se il controvalore massimo complessivo delle criptovalute detenute nel periodo d’imposta non è superiore a €15.000 (come per i conti all’estero)

• ribadire la non imponibilità delle valute virtuali ai fini IVAFE

Negli anni, il mercato delle crypto ha fatto giganteschi salti in avanti. Sono nate nuove forme e nuove realtà, a partire dalle Decentralized Autonomous Organizations (DAO), sono emersi gli NFT (25 miliardi di dollari i valori venduti nel 2021), si sono moltiplicate le problematiche relative a criptovalute non tracciabili per definizione (Monero). Il ruolo del bitcoin e delle stablecoin è diventato trainante per prodotti finanziari di massa come gli ETF.

Tutti aspetti che sfuggono dai radar del legislatore italiano, mettendo in campo una normativa già sorpassata.

Fonte

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Un ultimo sondaggio dimostra che parte del denaro speso per i regali quest’anno potrebbe finire in Bitcoin e altcoin. Se le proiezioni di spesa sono accurate, ciò potrebbe significare che oltre 1.2 miliardi di dollari si fanno strada nel mercato delle criptovalute.

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Bitcoin e Crypto testamento

Cosa accade se un cittadino che possiede criptovalute muore e se decede senza dichiarare il possesso della valuta digitale?

Sono alcuni degli interrogativi che si sono posti l’avvocato di Montichiari Rocco Greco e quello di Trapani Gianluca Bertolini, che in questi giorni hanno registrato il marchio «Crypto Testamento» e il suo omonimo inglese «Crypto Will» al Ministero dello Sviluppo economico.

Una decisione che ha come obiettivo quello di risolvere le problematiche legali che possono sorgere in un mercato in continua espansione anche in Italia.

Con l’aumento dei possessori di criptovalute, il loro peso, soprattutto economico, coinvolgerà numerosi settori del diritto, in particolare quello commerciale e successorio. Molti detentori di criptovalute passeranno prima o poi a miglior vita, con tutte le problematiche che ne conseguono sotto un profilo giuridico – successorio.

Le problematiche che il Crypto testamento risolve

Tra gli obiettivi del Crypto Esecutore Testamentario e del Crypto Testamento c’è quello di risolvere alcune problematiche ben precise: quando il possessore di criptovaluta muore senza aver informato gli eredi della presenza di criptomonete nell’asset ereditario, molto probabilmente il patrimonio di criptovalute, non risultando nel patrimonio ereditario del defunto, andrà perduto. Oppure se il possessore di criptovaluta muore, indicando nel proprio lascito testamentario che le proprie criptovalute andranno ad uno o più eredi, potrebbero sorgere ulteriori problematiche: gli eredi dovranno affrontare alcuni temi delicati e inesplorati dalla giurisprudenza italiana dal punto di vista fiscale, legale e pratico.

FONTE

Ryan Wyatt sarà CEO di Polygon Studios

Ryan Wyatt, che fino a poche ore fa era a capo della divisione Gaming di YouTube diventerà, capo di Polygon Studios.

Ad arrivare alla corte di MATIC è Ryan Wyatt, che i più esperti del settore conosceranno già in veste di capo della divisione gaming di YouTube. Una personalità con l’expertisegiusto per guidare i Polygon Studios.

L’annuncio è arrivato tramite l’account ufficiale di Ryan Wyatt, che ha colto l’occasione per salutare i vecchi compagni di lavoro e per dichiararsi già entusiasta del nuovo incarico.

È una notizia dolce e amara da condividere: sto lasciando YouTube. Ho amato ogni singolo minuto del tempo che ho passato qui, ma è tempo per il prossimo sforzo. Sono euforico di annunciare che passerò a Polygon, come CEO di Polygon Studios.

Un breve recap su Polygon Studios

Polygon Studios, almeno nelle sue intenzioni originarie, è nato come hub per facilitare l’adozione di soluzioni digitali su blockchain, in particolare nel mondo del gaming. Come partner può già vantare Decentraland, ma anche The SandboxAtari e Animoca Brands, un parterre che in pochi progetti possono vantare, segno anche questo delle grandi aspettative che stanno maturando intorno a questa specifica divisione del mondo di Polygon.

Il tutto a vantaggio anche degli investitori in $MATIC – che puoi trovarlo listato su Chainblock Flash per acquistare con Carta o Bonifico Bancario.

The President é SOLDOUT

É stato venduto nella giornata di ieri, il primo NFT di Tony Nicotra.

Descrizione dell’opera: “The President”.

L’opera è stata lavorata con materiali forniti dalla terra. La creazione di un’opera e la sua deframmentazione o distruzione, appartengono allo stesso principio di trasformazione infinita. L’artista modella e trasforma l’argilla in un manufatto che verrà poi consegnato al mare.

La consegna allo scultore eterno, viene fatta nel mare Siciliano nel comune di Riposto (CT) ed esattamente alla coordinate geografiche che saranno fornite in esclusiva al possessore del NFT finale.

Il nuovo proprietario ha messo in vendita l’opera per un valore di 100 ETH.

Il 2021 di Chainblock

Il 31-12 di ogni anno è un ottimo momento per riflettere e celebrare le pietre miliari e gli eventi chiave degli ultimi 12 mesi di Chainblock.

Nel 2021 siamo andati avanti nel perseguimento della nostra missione! Accelerare l’adozione delle criptovalute e scoprire nuovi trend come gli NFT e DeFi.

Abbiamo festeggiato il nostro ottavo compleanno il 26 Giugno e abbiamo messo le basi per festeggiarne altri otto insieme a voi. La nostra missione è finalizzata e realizzata al sostegno dei nostri clienti.

Diamo un’occhiata da vicino al nostro impegno.

Gennaio 2021: Installazione di nuovi ATM in Italia e abbiamo partecipato ad un evento dell’Università Cattolica, Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari come una delle Fintech più promettenti d’Italia.

Febbraio 2021: Integrazione di Onfido per la verifica digitale dei clienti (KYC – AML) e uno sviluppo dedicato ad esso. Inoltre abbiamo integrato CipherTrace nei nostri ATM per un sistema di analisi e tracciamento delle transazioni effettuate dai wallet cripto per prevenire l’illegalità. Abbiamo partecipato a ARTathlon – L’arte in movimento con MIBACT – Direzione generali Musei (Ministero per i beni culturali e turismo) per avvicinare i giovani al mondo dell’arte con integrazione tecnologica (Blockchain – VR – AR).

Marzo 2021: un nuovo design approda in Chainblock, in più abbiamo integrato Apple Pay a Chainblock Flash e nel mentre nasceva il progetto Chainblock ART con una chiamata a molti artisti nazionali e internazionali per avvicinarsi ad una nuova forma d’arte, il rinascimento digitale nell’era della blockchain.

Aprile 2021: I primi mint su Chainblock ART e nuovi Listing su Chainblock Flash e non sono mancate le nuove installazioni ATM in punti strategici per incrementare la nostra presenza sul territorio nazionale.

Maggio 2021: Nascita di Chainblock Blog, per le nostre news ufficiali.

Giugno 2021: Nasce Chainblock Pay, la soluzione per i pagamenti in Bitcoin. Il servizio è orientato verso i negozianti e aziende che possono offrire un nuovo servizio. Inoltre, abbiamo partecipato a Italian Crypto Summit, un evento gratuito online per promuovere il mercato delle cripto e le funzionalità della blockchain.

Luglio 2021: accordo con Cala del Forte (Porto di Ventimiglia) per effettuare pagamenti in Bitcoin e installazione di nuovi ATM. Nuovi listing su Chainblock Flash e rinnovata la partnership con Fintech District.

Agosto 2021: Accordo con Small Pay per offrire la rateizzazione del nostri ATM e metodi di pagamento con Visa e Mastercard.

Settembre 2021: Partner con il Salone del Mobile per la realizzazione di un’esperienza artistica realizzata da Glo, durante la settimana del design, da questo evento è stata ricavata un’opera digitale in NFT, creando un prodotto ad hoc per questo evento che prende il nome di “Falso Autentico” che coinvolge opere d’arte firmate dal celebre artista Marco Nereo Rotelli, in tre location diverse.

Ottobre 2021: é stata rinnovata la partnership con EY con la quale collaboriamo dal 2016 per progetti e sviluppi in questo mercato.

Novembre 2021: Abbiamo iniziato lo sviluppo di una nuova chain su Chainblock ART – Polygon e l’utilizzo di un protocollo interno che permetterà di interagire con la nostra piattaforma tramite wallet, per mintare gli NFT e dare la possibilità agli artisti di far conoscere le proprie opere e non solo. Il protocollo é stato ideato anche per le aziende & sviluppo business.

Dicembre 2021: Siamo andati avanti con i lavori e presto ci sarà una sorpresa per i nostri clienti, un regalo per chi ci supporta realizzato da artisti che hanno collaborato con noi in questi mesi e che presenteremo nei prossimi giorni.

Mentre l’industria delle criptovalute e l’adozione continuano ad espandersi, Chainblock prevede di raddoppiare i suoi clienti entro la fine del 2022. Saremo pronti a lanciare nuovi prodotti, servizi e nuove partnership che aiuteranno a sfruttare le possibilità che le criptovalute offrono.

Non vediamo l’ora che inizi il 2022. Hodl ❤️

???? Buone Feste da Chainblock ????

Anche quest’anno, nonostante il periodo, siamo riusciti a portare un valore in più. Con la nascita di Chainblock ART, piattaforma dedicata all’arte digitale (NFT) e le collaborazioni con grandi artisti, abbiamo raggiunto un ottimo risultato in Italia.

Le sorprese non finiscono qui!!

Vorremmo inoltre ringraziarti con un regalo unico che scoprirai nei prossimi giorni.

Nel mentre potrai usare il codice sconto da utilizzare sui nostri ATM e Chainblock Buy per comprare criptovalute in contanti o bonifico bancario. La validità é fino al 6 Gennaio e consente di ottenere uno sconto del 20% di fee su ogni transazione.

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Codice Sconto: XMAS21

Buone Crypto Feste! ❤️

Visa crede in Bitcoin e continua a puntare sulla regina delle crypto

Che Visa fosse attenda al mondo delle criptovalute questo è ormai chiaro e che fosse interessata a questo mercato è altrettanto palese. Tuttavia, proprio in questi giorni sono arrivate dichiarazioni importanti da Cuy Sheffield, capo della divisione Crypto dell’azienda.

Una propensione che sta diventando non solo sempre più evidente, ma anche progettuale, tanto che dalle parole di Sheffield emerge quanto la società creda in Bitcoin e sia decisa a puntare sulla regina delle crypto.

Visa continuerà a puntare sulle criptovalute e in particolare su Bitcoin

Il futuro è crypto secondo Visa, azienda leader nei sistemi di pagamento digitali. Non ci sono dubbi quindi che Sheffield si stia assicurando un’importante fetta degli investimenti per sviluppare e implementare i servizi crypto, soprattutto legati a Bitcoin. Tra l’altro si tratta di servizi sempre più richiesti dagli utenti, vicini ormai al mondo delle criptovalute. Ecco quanto ha dichiarato:

Le criptovalute si trovano all’intersezione tra cultura e commercio e lo fanno in un modo davvero affascinante. Bitcoin è un fenomeno tecnologico e da VISA il nostro lavoro nel mondo delle cripto è cresciuto in modo importante. Negli ultimi anni abbiamo anche visto la visione dei nostri clienti crescere in modo importante. Si sono finalmente resi conto del fatto che questo mondo avrà un impatto importante sul loro business.

Parole chiare che delineano gli interessi di Visa per il mondo delle criptovalute e di Bitcoin in particolare. Tant’è che da poco, in una join venture con Nuvei, hanno lanciato le carte di debito crypto. L’obiettivo è quindi quello di rimanere tra le prime aziende capaci di unire il mondo della finanza storica a quello nuovo e, per alcuni, irriverente delle criptovalute. Sempre Sheffield ha promesso:

Visa offrirà il suo servizio di crypto advisory ai clienti di tutto il mondo, ovunque ci sia interesse e al momento offriamo accesso alle crypto in quei mercati che ce lo permettono in termini di legalità di tali transazioni.

FONTE